Il design dell’innovazione
L’innovazione del design dei processi e dei servizi è cambiata radicalmente grazie alla rivoluzione del design thinking degli anni ‘80 e ‘90 grazie al lavoro di Rolf Faste e David Kelley, e con l’avvento di nuove metodologie come il Lean Startup di Steve Blank e Eric Ries. Aumentano il livello della marea del cambiamento anche tutte le rivoluzioni delle tecnologie digitali, sviluppate in modo collaborativo e distribuito anche grazie all’open source e alla condivisione via internet di know-how. Ormai nessuno vi si può sottrarre, è semplicemente il nuovo modo di competere: innova et impera, per dirla alla Giulio Cesare. Ma non è semplice, e tra il dire e il fare ci sono sudore e fatica, e soprattutto poco tempo per dedicarsi alla strutturazione dei processi di innovazione.
Soprattutto in Italia, si parla di una rivoluzione molto lenta dove non tutte le realtà provenienti dalla Pubblica Amministrazione e del mondo delle Corporate e delle PMI sono state coinvolte nel re-design dell’innovazione. Poche sono ad oggi, le piccole-medie imprese che hanno investito nella creazione di programmi di innovazione focalizzati sulle strategie e sulle peculiarità del proprio settore. Nella ricerca 2018 di Talent Garden pubblicata pochi giorni fa sulla Digital Transformation delle imprese italiane, è evidente che, sebbene esista la chiara coscienza che innovare e digitalizzare siano una necessità, i processi di cambiamento sono ancora insufficienti rispetto alla velocità della concorrenza mondiale.
A mio avviso, a molte imprese italiane e alla nostra PA manca una struttura, un know-how scientifico e dettagliato sul design dei processi di innovazione. Questo sforzo di design è stato sostenuto fino ad oggi dagli attori provenienti dal mondo dell’Open Innovation e dalle startup. Ad esempio il già citato Eric Ries è stato l’araldo dell’introduzione della lean startup in General Electrics dal 2013 in poi, e ha raccontato le sue scoperte e riflessioni nel libro The Startup Way pubblicato lo scorso ottobre. Nell’applicare i concetti validi per le startup digitali alla grande multinazionale dell’energia e della meccanica, Ries ha dovuto inventare un processo a tre stadi per iniettare gradualmente i concetti di innovation management e indurre un cambiamento culturale.
Questa concettualizzazione e strategia di implementazione del nuovo modo di fare innovazione è quello che chiamo Innovation Design, o, in italiano, design dell’innovazione. Se dal design thinking abbiamo imparato a innovare il modo di fare design, siamo in un momento storico ove è necessario applicare le stesse nuove tecniche alla riprogettazione dei processi di innovazione.
Al pari di Ries, se ne stanno occupando persone di grande esperienza e ingegno in tutto il mondo, e in genere sono ex imprenditori di startup digitali prestatisi alla consulenza, proprio come lo stesso Eric. Queste persone hanno pubblicato spesso articoli e blog post, a volte libri, ma molto più di frequente nulla. Le loro intuizioni e i loro modelli di nuovi processi sono disponibili per i loro clienti attraverso i programmi di innovazione, in formule e combinazioni alchemiche di alcuni elementi base come collaborazioni con startup o workshop di cultura del design che, seppure efficaci, non sono sempre chiare e strutturate o replicabili facilmente in contesti differenti.
Credo che abbiamo raggiunto, dal punto di vista della conoscenza pratica e della letteratura spontanea online, una certa maturità nello studio dell’Innovation Design. Per un praticante quotidiano dell’arte ‘alchemica’ dell’innovazione come sono io, è possibile rintracciare certi schemi che si ripetono attraverso le varie esperienze. È per questo che ritengo che sia arrivato il momento di impegnarsi perché ci sia più coscienza nella sistematizzazione della conoscenza finora acquisita.
Tree, con la nuova organizzazione dell’area di R&D, vuole investire in uno sforzo sistematico e scientifico che porti alla prodottizzazione e alla prototipazione del design dei processi di innovazione. L’obiettivo è quello di estrarre best practices dalla letteratura e dall’esperienza concreta individuando i pattern per applicare tecniche e metodologie a settori industriali completamente diversi tra loro: dall’energia ai trasporti, dalle risorse umane all’industria, dal turismo alle telecomunicazioni, e oltre.
E qui arriva la notizia: dopo quasi un anno e mezzo alla guida dell’area Innovation di Tree, passo il testimone di Head of Innovation a Fabrizio Cialdea, a cui dò il benvenuto e che guiderà il team dedicato ad affiancare i nostri clienti nei programmi di Open Innovation. Il mio tempo sarà dedicato invece a formare la nascitura area di R&D per supportare l’azienda nei processi di design dell’innovazione, e nella creazione di strumenti e percorsi di innovazione nuovi ed efficaci a beneficio di tutti i nostri clienti presenti e futuri.
È giunto il momento di strutturare l’Innovation Design e noi in tree pensiamo di poter contribuire non solo con la nostra esperienza, ma soprattutto con la passione che ci contraddistingue.
Paolo Lombardi