Un’espressione di inclusione, accoglienza e creatività: AtWork di Moleskine e la percezione del Sud
L’idea è di un tour per il mondo per creare una comunità internazionale di giovani pensatori creativi. Di cui tutti possano fare parte. Per questo il progetto AtWork di Moleskine Foundation, un format educativo itinerante del programma sull’Istruzione di qualità della Fondazione, è nato a Dakar nel 2012 e ha girato per tutto il mondo, dall’Africa all’Europa, passando per gli Stati Uniti. L’ultima tappa di quest’anno si è svolta a Venezia a metà settembre.
“AtWork – commenta il ceo di Moleskine Foundation Adama Sanneh – ha preso il via nel 2012 a Dakar e da allora continua a viaggiare attraverso il continente africano e oltre con l’obiettivo di ispirare una rete panafricana e globale di pensatori creativi. format educativo che usa pensiero creativo per stimolare il dibattito critico. Aumenta le capacità metacognitive, fa comprendere ai partecipanti il retropensiero: caratteristiche che sono diventate skill fondamentali per questa generazione di giovani”.
Quest’anno il tema del workshop era “Where is South”: “Un argomento a noi caro visto che uno dei nostri principali intenti è proprio lo sviluppo dell’innovazione nel Sud Italia: crediamo che questo tema e il format siano una bellissima espressione di come inclusione, accoglienza e creatività possano coesistere”, ha commentato Antonio Perdichizzi, fondatore e ceo di tree che ha partecipato all’evento donando una borsa di studio.
Un format che vuole dare opportunità paritetiche a giovani di tutto il mondo: “I programmi educativi che noi promuoviamo hanno la stessa qualità ad Harvard e nel mezzo del Ciad. La nostra mission è descritta da una frase: Can creativity change the World? Sviluppiamo programmi culturali educativi per stimolare pensiero critico, fare creativo e approccio all’apprendimento permanente. Il nostro ruolo – aggiunge Sannah – è mettere assieme partner e organizzazioni con cui condividiamo stessi valori per provare a creare un cambiamento sistemico”. Partner come tree.
Il nucleo centrale di AtWork è un workshop a tema condotto da un artista o curatore, in questo caso da Simon Njami. Il tema prescelto fornisce lo spunto per l’avvio di un dibattito collettivo e di una riflessione individuale su questioni come identità, cultura, comunità. Il risultato finale è la creazione di un taccuino personalizzato, frutto del processo di elaborazione personale attivato dal workshop. Ogni taccuino ha un carattere e un’identità propria ed è la rappresentazione di un pensiero in azione.
I taccuini sono esposti in una mostra co-curata dai partecipanti stessi. I partecipanti possono scegliere di donare i propri lavori alla nostra collezione di “taccuini d’autore”, una straordinaria serie di opere realizzate su taccuini Moleskine da vari autori tra cui Bili Bidjocka, Antonio Marras, Maurice Pefura, Mariagrazia Pontorno, Sigur Rós, Marina Spadafora, Pascale Marthine Tayou, Pélagie Gbaguidi, Mwangi Hutter, Giorgio Vigna e molti altri. La collezione è utilizzata per sostenere le attività della Fondazione.
I taccuini sono in mostra a Palazzo Querini, in Calle Lunga San Barnaba a Venezia, fino al 2 novembre 2019.